La pizza surgelata fa male? Ecco la marca che fa male al cuore, alla memoria e al colesterolo

Se la pizza è un alimento universale, ma squisitamente italiano, diffuso in tantissime varianti in ogni angolo del mondo, quella surgelata viene naturalmente vista e percepita con maggior sospetto, sia da un punto di vista concettuale che uno squisitamente nutrizionale nonchè di impatto sulla salute. Essendo già preparata in parte, fa parte degli alimenti almeno parzialmente processati.

Se tutti amano la pizza, lo stesso non si può dire per la variante surgelata, che pure risulta essere molto differenziata negli ultimi anni, anche a causa di una indiscutibile comodità di preparazione effettiva. Ad una maggiore possibilità di scelta, corrisponde anche le varianti di pizza saurgelata che fanno naturalmente più male e che sono quindi meno indicate soprattutto se soffriamo già di alcuni disturbi.

No alla pizza surgelata?

Come tantissimi cibi precotti, anche la pizza surgelata viene naturalmente considerata qualcosa di “meno positivo” sia perchè da italiani è un po’ un “mini sacrilegio” scegliere una variante per forza di cose di minor qualità rispetto a quella naturalmente preparata sul momento. Eppure come detto non sono tutte uguali e quindi non tutte fanno male, o “non così male”.

La composizione per forza di cose non può distaccarsi troppo da quella di una pizza vera, seppur con alcune differenze, in particolare ancora prima degli ingredienti possono essere presenti conservanti che sono fondamentali per poter conservare a lungo la pizza, ed alcune proprietà tipiche dei prodotti di questo tipo possono essere meno impattanti.

Quale pizza scegliere e quale NON scegliere?

Non è un alimento totalmente negativo ma essendo parzialmente processato può essere “meno sano” e meno nutriente. Per scegliere una davvero quantomeno possibile negativa per la salute dobbiamo tenere conto di alcune cose, a partire dalla composizione degli ingredienti fino agli ingredienti veri e propri che non devono discostarsi troppo da quelli delle pizze vere:

  • La presenza di grassi saturi e troppi conservanti va evitata, questi devono essere eventualmente riportati dalla confezione
  • Così come la presenza di sodio che certifica ad esempio il sale, nemico della circolazione sanguigna
  • Quando possibile è meglio optare per prodotti realizzati in Italia, procotti su forni a legna

E’ ingeneroso considerare la pizza surgelata come “nemica” a prescindere della salute, il discorso cambia in negativo se non si riesce ad equilibrare il consumo di questo prodotto che oggi è molto diffuso in tante versioni diverse, che resta assolutamente da consumare in modo saltuario. Non è una buona idea consumarla se si soffrono di patologie come la glicemia alta, diabete e colesterolo alto.

In particolar modo, se proprio scegliamo di fare uno strappo alla regola, è una buona idea farlo con pizze surgelate prodotte quantomeno in Unione Europea, con farine meno raffinate o integrali, evitando condimenti troppo complessi come formaggi stagionati o gusti troppo “difficili da digerire”. E’ invece consigliabile condire anche a crudo la pizza surgelata con un filo d’olio di oliva.

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