Allerta pasta: ecco le marche con più glifosato, attenzione

Pasta e glifosato, una forma di notizia che oramai non è così nuova ma che ha certificato un certo allarmismo presso la popolazione, naturalmente quella italiana è particolarmente sensibile essendo fondamentale la pasta sia nelle abitudini alimentari ma anche nella cultura e nel commercio. Da tempo il glifosato è un elemento che viene tenuto d’occhio, quali sono i brand che hanno registrato maggior contenuto di glifosato.

Ma quale è l’impatto “vero” di questo elemento che non viene aggiunto consapevolmente ma che viene trovato già dalla raccolta dei cereali poi utilizzati per lo sviluppo della pasta? E’ un argomento che merita sicuramente attenzione, facendo affidamento a fonti piuttosto certe e quindi sicure, ricordando che l’ambito del glifosato ha creato sicuramente allarmismi ma non è da sottovalutare.

Cosa è il glifosato nella pasta

Il glifosato infatti è un elemento praticamente indispensabile per l’agricoltura, che ancora oggi non può che essere impiegato: infatti è il principio attivo, nonchè residuio della maggior parte dei pesticidi utilizzati per la coltivazione di molte piante destinate al raccolto, cereali inclusi quindi è molto difficile non trovare qualche traccia di glifosato.

Sostanzialmente si tratta di uno degli elementi dei vari erbicidi che sono impiegati per tenere lontane le piante non utili per la coltivazione e contribuiscono a rendere anche le specie meno soggette all’attacco di malattie e parassiti. Non esiste una forma di alternativa vera e propria questo elemento che è stato considerato da oramai diversi anni potenzialmente cancerogeno.

Effetti del glifosato: c’è da preoccuparsi?

Questa definizione, ha anche naturalmente, causato una forma di allarmismo che ha portato le compagnie di pasta , tra le altre, ad evidenziare in maniera più chiara la presenza degli erbicidi utilizzati, e non a caso la quantità di pasta che presenta tracce di questo elemento è aumentata, e non di poco, e la legge impone un limite di sicurezza entro il quale il rischio è molto basso.

  • In Europa la pasta può essere prodotta e venduta entro una forma di limite pari a 10 mg di glifosato ogni chilo di pasta
  • Generalmente le forme di pasta più comuni sono effettivamente molto al di sotto questo limite, attestandosi tra 0,01 e 0,015 mg per kg

Ma cosa significa questo? Pericolo scampato? La terminologia potenzialmente cancerogeno desta sicuramente preoccupazione ma tiene conto prevalentemente, ed anche in maneira lecita, del rapporto della quantità in relazione al consumo, e non è un caso che in concomitanza del’interesse sul tema praticamente ogni brand ha iniziato a ridurre la quantità di questo elemento.

Il rischio 0 però può essere trovato solo con l’assenza non solo del glifosato, ma anche di pesticidi diversi ed elementi che sono adibiti ad avere lo stesso scopo. In generale la pasta prodotta in UE, naturalmente Italia inclusa può considerarsi sicura, ma se proprio vogliamo restare tranquilli possiamo fare affidamento alla pasta biologica controllando l’etichetta, verificando l’assenza di quante più cose possibile.

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