Il pane fresco fa bene? Ecco la marca che fa bene alla glicemia, alla digestione e alla pressione

Quando si dice pane fresco, si dice pane fatto in casa, o comunque cucinato e cotto dentro un forno professionale, ma seguendo le regole antiche. Non possiamo dire che quando il pane è fresco, cotto il giorno stesso in cui si compra, possa fare male; ma bisogna anche considerare che ci sono degli aspetti, spesso legati alla sua composizione, che non lo rendono particolarmente assimilabile.

Come gestire il fatto quindi che in alcune circostanze possa fare male alla salute? Intanto, bisogna capire cosa fa male del pane fresco e da lì provare a preparare in modo diverso. Cercheremo quindi di individuare i problemi reali, se possono essere connessi alla glicemia, alla digestione e alla pressione; e come fare per poter continuare a consumarlo.

Il pane fresco: quando fa bene?

Già il fatto stesso che il pane sia fresco, significa che è adatto ad essere consumato: il suo speciale profumo e la sua crosta dorata lo rendono un alimento davvero prelibato, da gustare anche più volte durante il corso della giornata, come accompagnamento a un secondo o per un aperitivo con gli amici sotto forma di bruschetta. Insomma, un alimento davvero utile sotto mille prospettive.

Ma perché il pane sia un buon pane alla base di tutto ci sono gli ingredienti: la scelta di farine pregiate e adatte allo scopo, insieme all’acqua, al lievito e al sale in giuste quantità, ci permettono di poter gustare un pane eccellente. Ma attenti alla lievitazione: è questo infatti il momento più importante, perché determina la digeribilità, la sua cottura finale e senza dubbio anche il sapore.

Pane fresco: a cosa potrebbe nuocere?

Tendenzialmente non possiamo dire che il pane fresco sia nocivo, anzi è un ottimo alimento, specie quando lo prepariamo in casa e scegliamo i nostri ingredienti, senza troppe difficoltà. Ma quello che può fare male è ricollegabile proprio al contenuto, nocivo se si presentano queste situazioni in particolar modo con questi ingredienti:

  • gonfiore e senso di pesantezza
  • aumento di peso
  • picchi glicemici
  • problemi digestivi
  • reazioni allergici

Insomma, si tratta di reazioni assolutamente comuni, forse anche troppo negli ultimi tempi, probabilmente connessi agli ingredienti non sempre di qualità usati per la produzione del pane. Bisogna anche individuare il problema, tra cui anche la mancata moderazione nel consumare il pane senza controllo e senza porsi dei limiti reali. Inoltre, considerate anche quello che è connesso alle farine.

Le farine, infatti, sono il primo problema per cui incidono le problematiche sopra elencate: di solito, il pane viene prodotto con farina bianca o di grano duro, ma spesso proprio il consumo del grano è fonte di allergie o intolleranze; quindi, si opta per realizzare le farine con altri semi, come segale o ai 5 cereali, entrambe soluzioni valide per alleggerire il carico che si porta dietro la farina di grano.

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