Quando parliamo di mozzarella, stiamo parlando di un alimento che spesso è sulle nostre tavole e non richiede grande attenzione nella preparazione, essendo possibile da mangiare direttamente intera o condita con altri ingredienti come il pomodoro o la lattuga. Ma cosa succede se il nostro quoziente intellettivo supera i 130 e il desiderio di mozzarella cresce in modo altrettanto esponenziale?
Negli ultimi anni sono stati condotti numerosi studi per capire come la funzionalità dell’organo più importante del nostro corpo, cioè il cervello, possa aumentare notevolmente non solo attraverso la lettura e lo sforzo mnemonico, ma anche attraverso una dieta bilanciata che si prenda cura del sistema cognitivo. Ma per capirne di più vediamo nel dettaglio.
Nutrire il cervello: ecco le abitudini da seguire secondo la scienza
Dopo tanti anni di scuola e i mille test attitudinali volti a capire a quanto ammontasse il nostro quoziente intellettivo, il famoso QI, abbiamo avuto modo di individuare un risultato fatto di numeri, ma privo di anima per lo più. Eppure, oggi i più importanti esperti del settore ci dicono che il nutrimento del cervello non dipenda solo da quanti libri leggiamo durante l’anno, né da quanti conoscenze abbiamo su più e più ambiti. Non è solo questo a renderci intelligenti.
A farcelo sapere sono gli esperti che si occupano di prevenire l’Alzheimer, presso una clinica che si occupa di nutrizione cerebrale direttamente a New York. Secondo gli studi qui condotti, è stato identificato che la maggior parte degli utenti sottoposti ad esame hanno mostrato un radicale invecchiamento delle funzioni cerebrali a causa dello stile di vita troppo veloce e a causa di un’alimentazione sbagliata. Penserete si tratti di una cosa assolutamente banale, ma così non è: infatti, ogni giorno tutto quello che mangiamo arriva al cervello per mezzo del flusso sanguigno; tutto con lo scopo di attivare reazioni cellulari e dare le giuste scorte utili al funzionamento del tessuto cerebrale. Diventa ancora più chiaro che il nostro cervello, e quindi la nostra intelligenza, è ciò che mangiamo ogni giorno.
E con la mozzarella come funziona?
Il nostro cervello ama nutrirsi bene: ama tantissima acqua, adora il salmone, le uova e le mandorle. E ricordati che anche tre cucchiaini di miele al dì possono dare un forte contributo sulle corrette funzioni cerebrali. E con la mozzarella? Gli studi recenti ci dicono che la mozzarella è un alimento molto nutriente, che ha delle forti ripercussioni positive sulla salute mentale e cognitiva, tutto questo grazie alle proprietà nutritive che possiede:
- calcio: ha un ruolo cruciale in quanto alla trasmissione dei segnali nervosi, che governano in particolare la memoria
- proteine: sono precursori dei neurotrasmettitori, ovvero le sostanze chimiche che comunicano da tutto il corpo verso il cervello
- umore: indice il contenuto di lattosio, che dà un forte incremento per il benessere mentale
In generale possiamo dire che questi tre elementi possono già farci capire che il consumo di mozzarella per il benessere del cervello è davvero fondamentale. Il risultato positivo di questo alimento tuttavia è possibile quando è inserito all’interno di un’alimentazione equilibrata e ricca di nutrienti che contribuiscono tutti insieme a garantire un cervello sempre giovane ed elastico. Si predilige in questo senso la dieta mediterranea, che, sempre secondo gli studiosi, è considerata la soluzione più efficace per ridurre il rischio di deterioramento cognitivo e delle malattie neurodegenerative, come appunto l’Alzheimer.
La mozzarella, insieme ad altri alimenti tipici della dieta mediterranea, quali la frutta, la verdura e anche l’olio d’oliva, gioca un ruolo importante per il cervello e influenza positivamente anche la capacità intellettiva, consentendo anche di aumentare notevolmente il nostro quoziente intellettivo. Insomma, mangiare mozzarella ha solo notevoli benefici per il benessere del nostro cervello.